DITO A SCATTO DELLA MANO PRIMA E DOPO IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO

DITO A SCATTO DELLA MANO PRIMA E DOPO IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO
Per questa problematica mi è sempre stato detto dagli specialisti che la soluzione è prettamente chirurgica.

Ho cercato di studiare il problema tornando come al solito alle basi delle materie di ingegneria quali:
Geotecnica, Scienza delle Costruzioni, Tecnica delle costruzioni Costruzioni di Ponti.

Mi sono fatto un’idea e sto cercando di sviluppare la teoria che ne ho ricavato applicandola alla problematica del Dito a Scatto.

Non sto dicendo di aver trovato la soluzione ma qualche miglioramento sto riuscendo ad averlo:

https://youtu.be/gu5L0_gPS04

Un abbraccio
Boris

DITO A SCATTO

DITO A SCATTO
Per questa problematica mi è sempre stato detto dagli specialisti che la soluzione è prettamente chirurgica.
Ho cercato di studiare il problema tornando come al solito alle basi delle materie di ingegneria quali:
Geotecnica, Scienza delle Costruzioni, Tecnica delle costruzioni Costruzioni di Ponti.
MI sono fatto un’idea e sto cercando di sviluppare la teoria che ne ho ricavato applicandola alla problematica del Dito a Scatto.
Non sto dicendo di aver trovato la soluzione ma qualche miglioramento sto riuscendo ad averlo vedasi i due video dove si fa vedere il prima e il dopo:
Prima del trattamento
Dopo il trattamento:

DOLORE AL GOMITO, AL POLSO E ALLA MANO

Dolore al gomito, al polso e alla mano

Introduzione

Le problematiche del gomito, del polso e della mano sono suddivisi nei seguenti possibili problemi:

• Meccanici.
• Vascolari.
• Neurologici.
• Metabolici.
• Degenerativi.
• Reumatici.
• Infettivi.

Problemi meccanici

Epicondilite laterale (gomito del tennista)

Epicondilite mediale (gomito del golfista)

Rottura o stiramento eccessivo del legamento collaterale ulnare

Instabilità rotatoria posterolaterale

Lussazione del gomito

Terribile triade del gomito
Gomito della bambinaia

Borsite

La tenosinovite
Gomito rigido

Dito a scatto

Malattia di DeQuervain

Dissociazione scafo-lunato

Dito a martello

Deformità del fiore all’occhiello

Frattura dello scafoide

Frattura del radio distale (Frattura di Colles)

Lesione della placca volare

Frattura da avulsione
Lesione del legamento collaterale ulnare

Lesione del legamento collaterale del pollice (pollice del guardacaccia)

Avulsione del tendine flessore

Sindrome da intersezione

Problemi vascolari

Sindrome della vena cava superiore

Sindrome da furto succlavia – SSS

Il fenomeno di Raynaud

Osteocondrite dissecante del gomito

Malattia di Kienbock

Problemi neurologici

Stenosi cervicale

Overstretch o compressione del plesso brachiale

Nevralgia cervicobrachiale

Sindromi delle radici nervose

Schemi di dolore riferiti (sclerotomo)

Sindrome del tunnel carpale

Intrappolamento del nervo ulnare o sindrome di Guyon

Sindrome del tunnel radiale

Sindrome del pronatore

Sindrome del nervo interosseo posteriore

Sindrome del tunnel cubitale

Sindrome del nervo interosseo anteriore

Problemi metabolici

Sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS)

Cisti gangliari

Contrattura di Dupuytrenren

Paronichia

Problemi degenerativi

Osteoartrosi

Artrosi del primo carpometacarpale

Problemi reumatici

Artrite reumatoide

Infezioni articolari

Artrite settica

POSSIBILI CAUSE DI DOLORE ALLA SPALLA

POSSIBILI CAUSE DI DOLORE ALLA SPALLA

Introduzione

La spalla è una regione molto complicata del corpo. È un complesso di articolazioni con un alto grado di mobilità ma con stabilità piuttosto scarsa.
Il complesso articolare è coinvolto in molti movimenti, sia nella vita quotidiana che nello sport ed è quindi suscettibile a diversi tipi di lesioni ripetitive e da uso eccessivo.
La spalla è ben progettata e i meccanismi articolari consentono il posizionamento, il funzionamento e il controllo della mano davanti al corpo dove abbiamo il nostro spazio di lavoro visivo.
La spalla è particolarmente adatta a questo scopo a causa dei vincoli ossei minimi e degli elaborati attacchi dei tessuti molli che consentono un ampio grado di libertà e un raggio di movimento multiplanare in corrispondenza dell’articolazione.
Questo vantaggio sul movimento della spalla si ottiene sacrificando la stabilità intrinseca, il che spiega perché l’instabilità è una caratteristica comune della patologia della spalla.
Il complesso della spalla è costituito da tre articolazioni e un’articolazione che funzionano in modo preciso, coordinato e sincrono.

Problemi meccanici

L’articolazione sternoclavicolare
L’articolazione acromioclavicolare
L’articolazione gleno-omerale
Lacrima di Labrum
Sindrome da conflitto subacromiale (SIS)
Spalla del nuotatore
Lesione di Hill-Sachs
Lesione di Bankart
Fratture dell’omero
Lesioni dei tessuti molli
Borsite subacromiale
Tendinopatia del bicipite
Sindrome della spalla congelata
Sindrome dello stretto toracico (TOS)

Problemi vascolari

Sindrome della vena cava superiore
Sindrome da furto succlavia
Problemi neurologici
Stenosi cervicale
Dolore riferito proveniente dalle articolazioni delle faccette cervicali
Overstretch o compressione del plesso brachiale
Nevralgia cervicobrachiale
Dolore riferito viscerosomatico alla spalla

Problemi metabolici

Sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS)
Condromatosi sinoviale
Necrosi avascolare della testa omerale

Degenerativo

Osteoartrosi
Osteocondrite dissecante

Problemi reumatici

Artrite reumatoide – RA
Infezioni articolari
Artrite settica

LESIONE OSTEOPATICA

LESIONE OSTEOPATICA

è l’associazione di due o più disfunzioni che limitano la libertà di movimento dl corpo: mobilità articolare , vaso motricità, visceromotricitàè, coduzione nervosa, liquido cerebro spinale.
Questa perdita di mobilità può essere dovuta a:
• Un trauma meccanico:una caduta o un trauma contusivo al rachide cervicale può causare a vertebra che si blocca meccanicamente su un’altra vertebra.

La vertebra si fissa in una posizione specifica e non torna più indietro. In osteopatia, una lesione traumatica è chiamata lesione monolitica e la lesione è descritta meccanicamente rispetto alla vertebra sottostante.

La descrizione della lesione è sempre la posizione in cui la vertebra è fissata sulla vertebra sottostante. Le strutture che fanno sì che la vertebra rimanga nella posizione lesionale possono differire. Può essere uno spasmo muscolare locale che mantiene la vertebra in posizione lesionale.

Può anche essere una o più faccette articolari bloccate meccanicamente. Quando il disco intervertebrale è danneggiato, anche questo può essere parte del fattore di fissaggio.

• Un gruppo muscolare ipertonico:quando un segmento vertebrale è ipertonico a causa di un elevato carico afferente dal relativo dermatomo, neurotomo o sclerotomo. Il miotomo del segmento è in uno stato di alto tono muscolare. Questo alto tono muscolare può fissare progressivamente una o più vertebre in posizione lesionale. In osteopatia questa è chiamata lesione di gruppo poiché per lo più sono coinvolte più di due vertebre.

• Cambiamenti nella troficità:dei tessuti molli circostanti come legamenti, capsule articolari e muscoli. Nel caso della scoliosi, ad esempio, la scoliosi può irrigidirsi a causa delle alterazioni del trofismo e causare la perdita di mobilità di una o più regioni vertebrali. In osteopatia, questo tipo di lesione è anche chiamato lesione di gruppo.

La differenza tra una lesione di gruppo causata dall’afferenza neurologica e da alterazioni del trofismo è che nel caso dell’afferenza neurale tutti i tessuti circostanti (periostio, muscoli, pelle) saranno più o meno dolorosi alla palpazione provocatoria. Non c’è dolore palpatorio nelle lesioni causate da cambiamenti nel trofismo.
• Dolore:quando muoversi in una certa direzione è molto doloroso, la lesione è chiamata lesione antalgica. In questo caso la causa del dolore può essere un’infiammazione dei tessuti molli o di una faccetta articolare, discite, neurite, infezione o frattura. Se osserviamo la postura di un tale paziente, la postura sarà lontana dall’irritazione.

• Nota:è importante che l’osteopata distingua tra i diversi tipi di lesioni per intraprendere le azioni appropriate, indirizzare il paziente, trattare con manipolazione, trattare con mobilizzazione, trattare i viscerali ecc.

Le lesioni del rachide cervicale possono non solo causare disturbi e dolore locali, ma possono anche influenzare la funzione degli organi correlati al segmento.
http://www.agopuntura.to.it/wp-content/uploads/2014/03/Atti-AMIAR-2012.pdf#page=37
 
Interessante e in particolare la parte: Approccio osteopatico alle sindromi vertiginose che trovate nell’indice del pdf riassuntivo del convegno:
 
AGOPUNTURA E MNC NELLE PATOLOGIE DEL CAPO E DEGLI ORGANI DI SENSO